IL VIAGGIO di CHANTAL DEJEAN.

 


Potete ascoltare " Redemption " di Lisa Gerrard, mentre leggete il Post. 

IL VIAGGIO
Oggi riflettevo su quanto, nelle vite di molti, si sia perso il senso del viaggio. Non parlo del viaggio esteriore, dell’aereo, del biglietto, pur avendo anch’esso il suo valore, perché spesso è proprio attraverso il cammino nel mondo che si attiva quello più importante. Parlo del viaggio interiore, di quella ricerca che un tempo sorgeva spontanea quando l’anima iniziava a risvegliarsi, quando iniziava a intravedere le crepe nell’illusione terrestre, a sentire che dietro la trama della materia esisteva qualcosa di più.

Era allora che nasceva il richiamo. Non era ancora chiaro cosa cercare, forse inizialmente si cercavano solo risposte. Poi si cercava un senso, poi la verità. Poi un maestro. Ma in realtà, la vera ricerca è sempre una sola: quella di tornare all’Origine.

È il richiamo di chi sente di non voler più vivere nella separazione. Di chi intuisce che siamo un tutt’uno con la vita, con ogni creatura, con la Fonte. La vera sete non è quella di conoscere qualcosa, ma quella di tornare alla parte di noi che non è mai stata divisa da niente.

Eppure oggi, di questo viaggio, vedo sempre meno traccia.

Ricevo tanti messaggi, tante richieste, dove si desiderano risposte immediate, spesso su temi vastissimi, domande che, per essere comprese davvero, richiederebbero giorni di silenzio, anni di lavoro su di sé, passaggi profondi dentro le nostre ferite.

Si cerca la risposta senza aver intrapreso il cammino che la rende comprensibile, vera, integrata.
Ma la risposta non è un’informazione.

La risposta non è qualcosa che si può trovare su un post, in una frase, in una chat.
La risposta è diventare la risposta!

E questo è il senso del viaggio.

Tutti gli strumenti moderni, instagram, facebook, youtube ecc. possono essere preziosi alleati, se messi al servizio della ricerca. Ma troppo spesso diventano scorciatoie, sostituti. E allora si salta il processo, si evita la fatica dell’attraversamento e con essa si perde la trasformazione.
Vogliamo sapere, ma non vogliamo muoverci.
Vogliamo comprendere, ma senza toccare davvero le nostre ferite.
Vogliamo risposte elevate, ma non siamo disposti a prepararci per riceverle.
Eppure la conoscenza non si raccoglie: la si diventa, la si incarna.
La vera saggezza non la si possiede: la si è.
Il vero sapere non è nella mente: è nel sangue, nella carne, nel cuore.
Io mi ricordo bene quel viaggio.

L’ho iniziato da piccola, un po’ perché spinta dai miei genitori, un po’ perché qualcosa dentro di me mi chiamava. Ho viaggiato dentro, ho viaggiato fuori, sacrificando ogni cosa. Niente è mai stato più importante del Viaggio. Tra India, Messico, Himalaya, dormendo in stanze che costavano 3 euro.

E poi ancora l’Egitto, e tutti quei luoghi dove ho ritrovato, ogni volta, un pezzo di me. Ho viaggiato nelle mie ferite, quelle più buie e profonde che parevano inaffrontabili. Ho visto maschere e inganni, ho imparato a vederli e a dissiparli con la forza della fede nella Verità. Ho viaggiato nel tessuto del tempo, nella trama della mia anima andando a recuperare pezzi dispersi e a riparare spaccature del mio essere. Il viaggio chiede tanto, chiede Tutto. È un cammino che spoglia, che ci inginocchia, che toglie il respiro quando richiede piccole morti e ci riporta alla vita quando ne richiede di Grandi.

Il viaggio è la chiave, è il nostro tesoro più grande. Quello di mettere in gioco tutto per vivere nella Verità. È mettere in moto nella nostra quotidianità un movimento diverso. Dove diciamo no, proviamo a dire di sì, dove diciamo sempre sì proviamo a mettere dei no. Il viaggio è uscire dagli schemi, interiori ed esteriori. Anche il viaggio nei sentieri della spiritualità può diventare uno schema, perché la famosa Matrix comprende anche noi. Anche noi possiamo diventare un suo schema, per noi e per gli altri.
Allora, oggi riflettevo su questo.

Affacciata alla mia terrazza, osservando il mondo che si muove.
Le strade piene di turisti, i volti abbronzati, volti mai visti…
E mentre li guardavo, mi è nata dentro una domanda semplice, ma profonda:
Quanti di loro sono davvero in viaggio?
Intendo il viaggio vero.
Non quello fisico. Non lo spostamento geografico, ma il movimento interiore.
Quanti, pur essendosi mossi nel corpo, si stanno muovendo anche nell’anima?
Perché il vero viaggio, quello che trasforma, che lascia un segno, che cambia lo sguardo, non si misura in chilometri, ma in profondità.

Il viaggio autentico implica un cambiamento.
Implica accogliere dentro di sé qualcosa che prima non c’era.
Una cultura diversa, una visione della vita che sposta la tua, abitudini che scardinano le tue certezze.
Il vero viaggio ti costringe a rivedere chi sei. Tutto ciò che sei!
Ma oggi, nei nostri viaggi, quanto c’è ancora del Viaggio?
Quanta apertura reale?

Quanta disponibilità a lasciarsi penetrare dal nuovo, dallo sconosciuto, dall’altro?
Ormai ci si sposta solo fuori portando con sé tutto ciò che siamo, senza cambiare nulla delle nostre abitudini e del nostro essere. Viaggiamo in zone sempre più esotiche per portare a casa selfie preziosi, quando potremmo rimanere nella spiaggia più vicina a casa che non cambierebbe niente.
Il viaggio è uscire da noi stessi per integrare dentro di noi ciò che ancora Non Siamo.
Allora oggi voglio Augurare a tutti di avere il coraggio di Viaggiare Veramente. Di affrontare un viaggio Vero, quello che vi farà morire e rinascere in una persona completamente Nuova, Diversa, Integrata.
Con affetto,
Chantal
***
C'è chi ci nasce con quel movimento interiore, oltre le aspettative che la realtà personale offre, sempre pronto a superare quadi, per immergersi nel comprendere Dio nella sua coscienza collettiva.

Le parole di Chantal Dejean, sono anche indirizzate a chi ha nel proprio contratto del prima di nascere il germe del "viaggio", ma che non ha ancora messo in pratica, o non ne ha preso coscienza.

Uscire dalla propria "struttura" non è facile, ma se si inizia a provare, si entra in dinamiche alle quali "sorridi", nel constatare che il tuo "piccolo amore" è solo un " raggio del più grandioso e  completo Amore che è il Sole."

Fin qui una " filosofia " come sunto di un riscontro di ricordi di una vita "impegnata", dove la Luce e l'Ombra avevano ed hanno i loro rispettivi momenti, come una azione serpentina, di connessioni di amore, e di occasioni mancate quando l'oblio prende piede, ma poi si riesce ad uscirne con tenera azione del cuore, e spesso ti accorgi che è il Maestro il tuo "coppiere" la Guida per la giusta azione da compiere nel momento.

La libertà è nell'accettazione, è sempre un'azione giusta quella che ti viene presentata per essere portata a termine, Il Maestro sa sempre di cosa si ha bisogno, per questo occorre sempre obliterare ogni iniziativa che ti viene presentata.

Quando si compie un'azione giusta, il plesso solare contatta tutta la parte del colon e tutto l'intestino, per un attimo di pace assoluta, come avviso del buon esito dell'azione giusta intrapesa, come dire "scarto ciò che più non serve, e digerisco il nutriente di luce per una maggiore coscienza". 

Sono contento se mi guardo indietro, quando "l'ignoranza" di non sapere emergeva in tutta la sua ampiezza, e non era di poco conto, - Il viaggio è uscire da noi stessi per integrare dentro di noi ciò che ancora Non Siamo ci ricorda Chantal,- è come un passaggio del Rubicone interiore, come un amore che mette luce per prendere coscienza delle ombre che albergano dentro di noi, per dargli uno sfratto definitivo senza rancore, senza disarmonia, ma con la pace del cuore per far generare solo Amore, e sarà finalmente senza condizioni, nello spirito del Sole si vorrebbe sempre abitare.


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Alcuni commenti da me fatti , nei vari articoli sulla pagina di Chantal Dejean.